Per gli Ermellini l’aggravante dell’uso di sostanze alcoliche non scatta se la vittima di stupro ha volontariamente ecceduto con l’alcool.
Cosa accade quando una donna che ha volontariamente e senza costrizione bevuto troppo alcool, al punto da non essere in grado di autodeterminarsi, è vittima di un abuso sessuale? Per la Corte di Cassazione non c’è dubbio: nei confronti dei responsabili dello stupro la scatta la condanna per violenza sessuale, poiché le condizioni della vittima non costituiscono consenso al rapporto.
A conclusione diversa deve giungersi, tuttavia, circa la configurazione dell’aggravante prevista dall’art. 609-ter, comma 1, n. 2, del codice penale: questa, infatti, non può sussistere laddove la vittima dell’abuso abbia assunto di sua spontanea iniziativa sostanze alcoliche in quantità eccessiva, senza essere a ciò stata indotta dai suoi aggressori.
È questo il passaggio, da molti ritenuto particolarmente controverso, della sentenza n. 32462/2018 con cui la terza sezione penale della Corte di Cassazione si è pronunciata su una vicenda di stupro in cui la vittima era risultata ubriaca per aver, senza costrizione, assunto un’eccessiva quantità di alcool.