Parcheggi selvaggi? Scatta il reato di violenza privata

Ci sono tantissimi casi in cui un parcheggio selvaggio può configurare un vero e proprio reato ossia quello previsto e punito dall’art. 610 c.p.: il reato di violenza privata.

La norma citata punisce con la reclusione fino a quattro anni il comportamento di chi, mediante violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa, di conseguenza anche comportamenti apparentemente innocui possono integrare il reato di violenza privata, come il parcheggio “pirata”.

La giurisprudenza, infatti, in molte occasioni ha decretato la condanna d’incauti automobilisti per aver impedito l’altrui libertà morale o di autodeterminazione, costringendo le vittime a tollerare i loro parcheggi arditi. Un esempio è dato dalla sentenza 8425/2013 della Cassazione, in cui è precisato che il delitto di violenza privata è integrato anche dalla condotta di chi parcheggia la propria auto dinanzi a un fabbricato,bloccando il passaggio e impedendo l’accesso, in quanto “ai fini della configurabilità del reato in questione, il requisito della violenza si identifica in qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente l’offeso della libertà di determinazione e di azione”.

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