Cassazione: cibo alternativo ai detenuti allergici

pesce surgelato nel piatto

 

Secondo la Suprema corte in caso di presenza di allergie alimentari dei reclusi gli alimenti che procurano problemi devono essere sostituiti con altri ben tollerati e dello stesso “genere”.

Anche il menù del carcere dovrà tenere presenti le allergie alimentari dei detenuti. A stabilirlo è la sentenza 51209 della prima sezione penale della Cassazione.

I detenuti allergici hanno diritto a cibo alternativo dello stesso genere

Anche ai detenuti dovrà essere garantita una dieta varia ed equilibrata a tutela del diritto alla salute: in caso di presenza di allergie alimentari dei reclusi gli alimenti che procurano problemi devono essere sostituiti con altri ben tollerati e dello stesso “genere”. Così ha stabilito la Suprema Corte, accogliendo il ricorso di un detenuto in regime di 41 bis prima nel carcere di Terni e ora in quello di Viterbo, che presentava una documentata e certificata allergia al pesce azzurro. L’amministrazione penitenziaria, preso atto dell’intolleranza alimentare dell’uomo aveva eliminato ogni tipo di pesce dalla sua dieta, nonostante il personale sanitario del penitenziario avesse indicato il pesce ‘alternativo’ al pesce azzurro che doveva essere preparato almeno due volte a settimana.

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